Cosa succede quando la sposa sei tu? Com è il matrimonio di una wedding planner?
Ti racconto i preparativi del mio matrimonio
La Data
L’11 è un numero che ritorna spesso nella storia della mia famiglia. Quindi abbiamo scelto il primo giorno con data 11 che cadeva di sabato. Non volevo sposarmi a settembre e neanche in un mese troppo caldo.
La Location
Da wedding planner sapevo che il piano B doveva esserci e soprattutto non doveva impattare sul costo totale, e si sa a inizio giugno il meteo non è prevedibile. Non volevo vedere ospiti infreddoliti, non volevo cenare sotto una cappa di umidità e zanzare. Dopo innumerevoli visite a location che non avevo ancora nella mia lista, la limonaia di Villa Bruguier si è dimostrata essere la soluzione perfetta. La villa è ancora abitata ma il parco antistante e gli altri giardini sono sfruttabili in base al numero di invitati. A lato del giardino che avremmo usato per l’aperitivo un albero maestoso che non sapevamo sarebbe diventato fondamentale nella scenografia del nostro matrimonio. Avevo sempre sognato un matrimonio in mezzo alla natura che rimanesse a metà strada fra il country, il bucolico ma che non fosse troppo rustico, ricercato ma semplice come lo siamo noi come coppia.
Gli abiti
Per tante la scelta dell’abito significa entrare in atelier e provare milioni di abiti, per me che sono minutina era un momento temuto, non volevo annegare dentro un vestito che avremmo dovuto riprendere totalmente. Ho scelto un abito su misura, che mi rispecchiasse. Avevo raccolto come ogni altra sposa del pianeta alcune ispirazioni su Pinterest. Ho scelto l’Atelier Mary a cui ho sottoposto le idee e sulla base di quanto detto in appuntamento hanno realizzato un bozzetto.
Volevo la gonna ampia in tulle e tanto pizzo. La particolarità era data dalla scollatura sulla schiena e dai bottoncini rivestiti di pizzo rebrodè per rifinire la chiusura. Il velo era semplicissimo.
Per le scarpe ho scelto un paio di open toe vista la stagione di colore blush in vernice, non amo le tipiche scarpe da sposa e non volevo dedicare troppo budget a questa voce. Per la festa ho scelto delle Converse. Se non siete abituate ai tacchi vi consiglio di avere delle scarpe di ricambio per godervi la festa.
Giuseppe come me ha tenuto top secret tutti i dettagli del suo abito. Completo blu, con camicia bianca, gilet, scarpe nere – l’unica cosa che avevo già visto – papillon e pochette. Anche mio suocero e i testimoni hanno optato per il papillon che è stato il filo conduttore per i maschietti.
Coordinato Grafico
Ho scoperto Susanna Mancini durante i mieI consueti giri su Wedding Wonderland. Mi sono innamorata di una sua suite coordinata in carta Kraft. Il pacchetto ci offriva già le stampe e le buste. Un particolare che ho amato è il piccolo adesivo con il nostro monogramma che chiudeva la busta dell’invito. Con le stesse grafiche ho fatto realizzare anche gli adesivi per i barattoli delle bomboniere, l’impianto per il cake topper e il timbro per i sacchettini della confettata. Il cake topper e il timbro sono stati realizzati poi da Il Castello di Zucchero.
Gli elementi per il tableau (dei cuoricini in legno), i cartoncini per i gusti dei confetti, la segnaletica, le grucce e alcune scritte sono state realizzate in stile dalla calligrafa Stefania Bimbi.
La Cerimonia
Ci siamo sposati nella chiesa del nostro quartiere Antraccoli perché è qui che vogliamo creare la nostra famiglia. Nella ricerca delle location per la festa abbiamo tenuto presente di non spostarci troppo visto che la maggior parte dei nostri ospiti non era del posto. La maggior parte degli invitati è stata messa a dormire in un b&b a 5 minuti a piedi dal posto e il resto delle persone munite di macchina è stato messo in un b&b a 5 minuti di macchina, entrambi i posti erano comunque nel raggio di pochi chilometri da casa nostra e dalla casa dove Giuseppe ha passato la notte prima delle nozze.
Giuseppe è stato accompagnato all’altare dalla sua mamma mente io dal mio papà come di consueto. Le musiche sono state selezionate da brani dei Coldplay e qualche brano da colonne sonore di Ennio Morricone come Gabriel’s oboe.
I due fratelli che hanno suonato al nostro matrimonio sono diventati nostri amici. Andavamo a casa loro a sentire le prove, ci hanno messo impegno e amore. Anche la chiesa era addobbata in modo semplice con rose vendela, ranucoli, lysianthus, tutto bianco con giochi di altezze di vasi cilindrici. La mia macchina bianca era addobbata con tulle e un grosso nastro di passamaneria.
All’uscita il tradizionale riso e anche le bolle di sapone su degli espositori shabbati. Ho acquistato le bolle di sapone, su Martha’s Cottage, scegliendo la tradizionale forma a torta e li ho messi a disposizione all’uscita della Chiesa. I colleghi di Giuseppe hanno portato a sorpresa degli sparacoriandoli colorati con paracadute. Si è creata una bellissima atmosfera festosa.
Catering e Dolci
Sul catering non c’è stato alcun dubbio, dal primo momento la nostra scelta è andata su Wedding & Co. La mitica Antonella ci ha seguito e nonostante qualche piccolo fraintendimento iniziale siamo subito andata d’amore e d’accordo. L’esperienza e la sapienza hanno sicuramente fatto la differenza.
Avevamo selezionato la nostra apparecchiatura tempo prima ma poi all’ultimo Antonella ci ha mostrato dei nuovi bicchieri e tutto è stato impostato su quelli.
L’apparecchiatura era apparentemente semplice ma ricercata con tovagliato in cotone beige, sottopiatto mozart e bicchieri mondo. Da tempo desideravo utilizzare dei vassoi come centrotavola: ne abbiamo trovati in legno e metallo di due tipologie. Sono stati utilizzati alternati in base alla dimensione del tavolo. All’interno dei vasi Bormioli di diverse dimensioni con bouquet.
Abbiamo fatto l’aperitivo di benvenuto in uno dei giardinetti della villa, il più piccolo visto l’esiguo numero di invitati. Ci siamo spostati all’interno della limonaia, in un ambiente rustico e molto semplice con tavoli tondi. Noi ci siamo seduti insieme ai nostri testimoni, non mi piace che gli sposi rimangano isolati anche se è vero che spesso saranno in giro a salutare amici e parenti, ma almeno durante i brevi momenti in cui abbiamo mangiato e siamo stati seduti siamo stati vicini ai nostri amici e parenti. La scelta del tavolo tondo non è sicuramente stata scenografica: la sala era molto grande e uno o più tavoli imperiali l’avrebbero sicuramente scaldata di più ma i tavoli imperiali anche se bellissimi hanno il piccolo limite di non favorire la conversazione a meno che non si riesca a farli al massimo da 10/12 persone o molto stretti.
Il menù che abbiamo scelto rispecchiava la tradizione lucchese ma rivisitata, ci tenevamo a far assaggiare ai nostri ospiti piatti tipici ma non da sagra e aggiungere qualche piatto particolare da non dimenticare.
Abbiamo accolto gli ospiti nel giardino della villa e abbiamo dato il via all’aperitivo: ci sembrava più carino accogliere i nostri ospiti come padroni di casa per una sera di Villa Bruguier.
Le Bontà ci ha preparato una torta squisita a base di pan di spagna, crema chantilly e frutta fresca come decorazione, una naked buonissima, con i dischi a vista. L’abbiamo servita su uno specchio in mezzo a tante, tante candele e fiori. Tra stelline scoppiettanti e con la nostra canzone dei Muse la torta si è rapidamente smaterializzata sotto i nostri occhi.
Musica
In una prima ipotesi avevamo previsto un trio musicale, filodiffusione per la cena e dj per il dopocena ma avevamo deciso di puntare sulla qualità di cibo e servizio e abbiamo scelto la soluzione che ci garantiva musica per tutta la durata a prezzo modico, ci siamo affidati a un deejay con cui abbiamo condiviso la nostra playlist e una lista di canzoni per il taglio torta.
Allestimento
Ho messo da parte scelte molto belle ma poco funzionali per la mia tipologia di ospiti. In bagno c’era tutto l’occorrente per il cambio pannolino, no alle scale per le persone con ridotta capacità motoria.
Gli ospiti hanno ringraziato animando la serata: amici e parenti che si sono lasciati trascinare dai tipici brindisi calabri. Con molta naturalezza, l’atmosfera gioiosa che io e Giuseppe desideravamo ha preso vita.
Per l’allestimento mi sono concentrata su pochi elementi che rispecchiassero la nostra semplicità quotidiana.
L’area dedicata all’aperitivo immersa nel verde era vestita dai tavoli del buffet, in un angolo spuntava da un albero il photobooth allestito con cornici e una sedia trovata in un mercatino locale.
Il tableau è stato ricavo da un pancale che ha carteggiato e ridipinto Giuseppe e che ci ha salvato dalle classiche dinamiche familiari. Per i posti invece abbiamo scelto di non assegnarli e di far scegliere liberamente agli ospiti.
Bomboniere e Confetti
Per le bomboniere avevo le idee molto chiare. Da tempo avevo in mente di utilizzare dei semi o dei bulbi. La scelta dei fiori per il bouquet mi ha fatto propendere per i bulbi di anemone. Per noi un simbolo di quello che è per l’unione di due persone la cura e la pazienza che ci metti ogni giorno per far crescere e mantenere in salute una pianta. Ho acquistato 400 bulbi su Amazon.
Ho confezionato le mie bomboniere ad una ad una inserendo i bulbi all’interno di un barattolo con chiusura ermetica, chiuso con un fiocco doppio con fermato con spago e adesivi realizzati da Imis Labels su disegno di Suze Studio design. Il catering li ha posizionati dentro cassette di legno bianche sul tavolo della confettata.
Niente confetti all’interno delle bomboniere perché non sopporto le bomboniere con i confetti invecchiati dentro ma ho mantenuto il classico tag con nomi e data coordinato con tutta la grafica.
Foto
Per le foto abbiamo voluto Monica e Marco a cui abbiamo chiesto un reportage e non il classico servizio fotografico per il matrimonio. Una volta selezionati gli scatti abbiamo fatto realizzare l’album in tessuto e con le nostre iniziali. Abbiamo poi realizzato degli album per i nostri genitori e incorniciato delle foto per nonni e zii.
Le mie priorità e l’ispirazione
Come faccio con tutti i miei sposi anche per noi il matrimonio è stato un momento in cui abbiamo tirato fuori tutta la nostra personalità. Il nostro matrimonio è stato quindi all’insegna di produttori locali, cibo locale, elementi fatti a mano.
Avevamo molti invitati che venivano da fuori e volevamo per loro il massimo della comodità e del relax, volevamo farli sentire accolti. Questa è stata la priorità numero uno, successivamente abbiamo pensato al cibo.
Come ci siamo organizzati
Ho raccolto tutto su delle cartelline in google drive e l’ho condiviso con Giuseppe, abbiamo iniziato a raccogliere le nostre canzoni per passarle al deejay su una cartella condivisa di Spotify.
Abbiamo stabilito un budget e definito anche le priorità di spesa che è un metodo molto efficace per decidere su cosa concentrarsi. Le spese in un matrimonio sono davvero tante e sapere su cosa proprio non puoi scendere a compromessi aiuta a decidere con tranquillità.
Ho cercato ispirazione principalmente online, su Pinterest soprattutto e su Wedding Wonderland, dove è facile orientarsi per immagini e cominciare a costruire una moodboard da cui prendere ispirazione. Ovviamente avevo già in mente cose che volevo per il mio matrimonio e fornitori con cui volevo assolutamente lavorare.
Abbiamo rischiato di beccare la pioggia ma come da mia previsione la location era facilmente adattabile al piano B di cui però non abbiamo avuto bisogno. I tempi della scaletta sono stati leggermente anticipati per evitare di ritrovarci sotto un acquazzone.
Ho organizzato il mio matrimonio delegando solo delle piccole attività ad alcuni parenti perché volevo di proposito che alcune cose fossero fatte da parenti. Tutti hanno eseguito il loro compito egregiamente. Sono una persona precisa ed esigente, lo devo essere per i miei sposi e lo sono stata ugualmente per il nostro giorno. Quello che tutti ricordano è l’atmosfera familiare, la comodità della giornata.